Errata applicazione CONSIP: ecco come Bros Consulenza ha trasformato una vertenza di 850 mila euro in un credito per l’azienda.

Recentemente siamo stati contattati da un avvocato, responsabile del dipartimento Affari Legali di un capoluogo di provincia marchigiano che, su segnalazione di un altro cliente marchigiano, ci ha chiesto un’offerta per aiutarlo a districare una situazione dolente sorta con il vecchio fornitore di energia elettrica, un “big” dell’energia (anzi….”the biggest” azienda di stato per fatturato) il quale non aveva correttamente fatturato secondo le tariffe CONSIP.

Ne è derivata una vertenza per circa 850 mila euro.

Dopo aver fatto la nostra offerta che si è rivelata la migliore, abbiamo cominciato i lavori.

Già durante il primo incontro con il CTU abbiamo preparato la strada al giudice, rimarcando le irregolarità, anche contabili di fatturazione, mostrando come fatture in cui era presente la dicitura “nulla da pagare” e quindi a valore nullo, erano in realtà delle note di credito a favore del cliente.

In aggiunta abbiamo fornito le tariffe Consip che erano stati vistosamente errate, anche con l’aggiunta di imprecisati oneri commerciali non normati da alcuna delibera.

Successivamente, in sinergia con il nostroufficio legale, abbiamo riscontrato che durante i lavori peritali le fatture prodotte erano ben superiori a quelle prodotte in atto. Reso noto ciò al cliente, questi ha prontamente preso la palla al balzo per chiedere al giudice di alienare tali documenti dai lavori.

Pertanto, quello che era un debito nell’atto scritto dal Fornitore impreciso, è divenuto con l’eliminazione dei documenti in questione addirittura un credito!

Di fatto, il cliente ha potuto opporsi, a ragione, al decreto ingiuntivo formulato dal fornitore e per adesso, di fronte alla legge, ha ragione.

A presto per aggiornamenti sulla vicenda!!